Il 31 luglio di ogni anno si celebra la giornata internazionale dell’orgasmo. L’iniziativa è nata per aumentare la consapevolezza su quello che, nella cultura pop, è noto come “orgasm gap” o “pleasure gap”, ovvero la grande disparità nella frequenza orgasmica tra uomini e donne cisgender, soprattutto se eterosessuali.
I dati: quanto è profondo l’orgasm gap e chi lo subisce?
La letteratura ci dice che gli uomini cisgender raggiungono l’orgasmo con più frequenza e consistenza rispetto alle donne cisgender. Uno studio su 50.000 adulti ha indagato le percentuali di raggiungimento dell’orgasmo di uomini e donne nell’arco del mese precedente: per gli uomini eterosessuali le percentuali raggiungono il 95%, per le donne eterosessuali si attestano sul 65% (Frederick et al, 2018).
Numerosi studi hanno replicato questo risultato, trovando spesso percentuali addirittura inferiori per le donne, aumentando la forbice in maniera esponenziale. Nel tentativo di trovare una spiegazione, il fenomeno dell’orgasm gap è stato associato ad aspetti caratteriali e sessuali considerati, culturalmente e stereotipicamente, più caratteristici del genere femminile, come minore interesse per il sesso o frigidità, o a caratteristiche anatomiche peculiari. In realtà, questo tipo di spiegazioni viene facilmente smentita quando vengono prese in considerazione le donne cisgender lesbiche, le cui percentuali orgasmiche sono nettamente superiori a quelle eterosessuali! Nello studio già citato, quando la stessa domanda è stata fatta agli uomini gay e alle donne lesbiche, le percentuali sono risultate incredibilmente simili: 89% per gli uomini cisgender, 86% per le donne lesbiche (ibid.). La differenza non può essere, quindi, meramente fisiologica o legata a caratteristiche intrinseche al genere.
Quali sono le vere ragioni dell’orgasm gap?
- Mancanza di conoscenza dell’anatomia femminile
Secondo alcuni studi, fino al 44% dei giovani uomini e il 29% delle giovani donne non è in grado di identificare correttamente il clitoride (Volck et al, 2013). Questo è altamente problematico, nella misura in cui il clitoride (l’unico organo del corpo umano deputato esclusivamente al piacere, grazie alla grande concentrazione di terminazioni nervose che lo rendono estremamente sensibile) è responsabile della maggior parte delle sensazioni piacevoli connesse alla sessualità femminile – anche durante la penetrazione.
Tuttavia, è spesso misconosciuto. Anatomicamente, molte donne e molti uomini ritengono erroneamente che si tratti di una struttura fisiologicamente simile a un bottone, che fa capolino dalla parte superiore della vulva; in realtà, la parte visibile del clitoride è solamente una piccolissima porzione dello stesso. Si tratta in realtà di una struttura complessa, parzialmente composta da tessuto erettile (come quello penieno; di fatto, entrambi gli organi derivano dal medesimo tessuto embrionale!), che si sviluppa per la sua grande parte sotto la superficie della vulva. Una grande parte delle persone dotate di organi genitali femminili non è in grado di disegnarli correttamente, né di riportare in modo accurato la forma e la struttura del clitoride.
- Mancanza di stimolazioni corrette nella sessualità
Per poter vivere un’esperienza sessuale piacevole, le persone con una vagina necessitano di raggiungere un buon livello di eccitazione (che consente la lubrificazione e l’espansione dei tessuti) prima della penetrazione. Perché questo avvenga è necessario garantire il giusto tempo e la giusta stimolazione; viceversa, possono sopraggiungere fastidio o addirittura dolore.
Un ruolo importante nel raggiungimento del giusto livello di eccitazione viene svolto dai cosiddetti “preliminari”, compreso il sesso orale, che in realtà per molt* è una modalità di raggiungimento dell’orgasmo molto più efficace della sola penetrazione vaginale. Lo stesso termine di “preliminari”, in questo senso, è inopportuno e fuorviante e ripercorre i dettami di una cultura eteronormative in cui il “sesso normale” è principalmente penetrativo, mentre tutto il resto svolge un ruolo di contorno. Infatti, nei rapporti tra persone cisgender eterosessuali, le donne non ricevono sesso orale in percentuale equivalente agli uomini, nonostante questi ultimi provino maggior piacere delle donne nell’essere parte attiva (Wood et al, 2016). Le persone che ricevono maggiormente sesso orale sono, non sorprendentemente, le donne lesbiche; unito alle percentuali di raggiungimento dell’orgasmo già citate, questo dato non appare casuale.
Sembra che solo il 18% delle donne riesca a raggiungere l’orgasmo in modo consistente con la sola penetrazione, che non è sufficiente a fornire, nella maggior parte dei casi, il tipo di stimolazione necessario e sufficiente per ottenerlo, per tipologia di sensazione e per difficoltà, per forma e posizione, di raggiungere la zona della cervice da parte del pene maschile. Il 36% necessita di una stimolazione clitoridea associata e, in ogni caso, la sensazione orgasmica risulta più piacevole quando il clitoride è attivamente e consapevolmente coinvolto (Herbenick et al, 2018). Quanto spesso, tuttavia, questo è noto e diffuso come informazione corretta e positiva sulla sessualità femminile? Quanto spesso le donne riportano, non senza una dose di vergogna, l’impossibilità di raggiungere l’orgasmo con la sola penetrazione come una difettualità, una mancanza personale, o una spia di una minore dose di “femminilità” o di “appetibilità”? Cosa accadrebbe se, più semplicemente, fosse noto che non è così che i corpi femminili “funzionano”?
- Aspetti socio-culturali associati alla sessualità
Storicamente, l’orgasmo femminile ha raramente ricevuto la stessa attenzione e la stessa importanza di quello maschile, perché non è connesso all’obiettivo procreativo. In generale, nella cultura odierna occidentale, i media e la cultura pop romantica ed erotica (purtroppo eletti a unici responsabili, per la grande parte, dell’educazione sessuale) ci consegnano immagini in cui la sessualità maschile viene valorizzata e resa più importante di quella femminile, e le aspettative eteronormative connesse alla sessualità rendono la penetrazione vaginale la principale (e sola) rappresentazione fruibile della sessualità genitale. Le persone con una vagina necessitano di stimolazione clitoridea e orale e di un tempo accurato per l’eccitazione; tutto quello che vediamo, invece, troppo spesso, sono rappresentazioni di orgasmi splendidi e rapidi con la sola penetrazione, ritenuta una modalità “superiore” e “naturale”. Gli orgasmi ottenuti con altri metodi, siano tipi diversi di stimolazione, sex toys, o con partner non dotat* di pene, sono considerati inferiori, non appaganti, o surrogati di una sessualità penetrativa eterosessuale elevata a gold standard.
Inoltre, gli sterotipi di genere eteronormativi chiedono alla donna di essere meno attiva, meno richiestiva, e meno desiderosa di una sessualità rispetto alla controparte maschile, che è deputata a richiedere, provare più desiderio, e a ottenere pronta risposta ai propri bisogni fisiologici. È ancora troppo diffusa, culturalmente, l’idea che le persone di genere femminile debbano provvedere ai bisogni del partner, pena la “giusta” rottura, e quindi indipendentemente dalla loro volontà. E’ sempre opportuno e mai sufficiente ricordare che il consenso non è scontato, non dipende dal grado di familiarità o dal livello di ufficialità del rapporto, non è dato “una tantum”, e non è considerato tale se non è libero da coercizione o da aspettative di ripercussioni.
Un problema socio-culturale
La grande disparità nel raggiungimento dell’orgasmo è frutto di un problema educativo, socio-culturale ed epistemico: mancano un’adeguata cultura della sessualità, un’educazione sessuale paritaria, fruibile e accessibile, e una concezione non eteronormativa e cisnormativa della sessualità e della genitalità. Tutto questo è possibile solo nella misura in cui, a queste iniziative, venga riconosciuta importanza e dignità: la mancanza di informazioni è legata in buona parte al mantenimento della sessualità femminile in una dimensione mitica, aleatoria, ideale, cui non viene riconosciuto il peso e l’importanza che merita. Gli stessi professionisti sanitari si formano su testi in cui l’apparato genitale e sessuale femminile è primariamente riferito a una sola funzione riproduttiva, che sono spesso carichi di stereotipi di genere e di indicazioni eteronormative e cisnormative.
E’ necessario ripetere che raggiungere l’orgasmo non è obbligatorio e soprattutto non definisce né esaurisce la sessualità: una conflazione di piacevolezza sessuale e orgasmo risulterebbe riduttiva e inopportuna, e spesso foriera di pericoli per il benessere sessuale di tutti gli attori coinvolti, perché sposta eccessivamente il focus sulla performance. Tuttavia, appare evidente che una grande disparità nel raggiungimento dell’orgasmo, come nel caso dell’orgasm gap, può essere un indice importante sulle ineguaglianze nel provare piacere sessuale tra i generi, e quando queste sono causate e mantenute da disparità sociali e culturali, vanno denunciate e affrontate.
Quindi, per ridurre l’orgasm gap:
- Impara a conoscere l’anatomia femminile
- Impara a conoscere la funzionalità sessuale e orgasmica femminile e applica il giusto livello di stimolazione, uscendo dal paradigma eteronormativo che vuole la distinzione tra i preliminari e il sesso penetrativo come “apice” e “momento principale” della sessualità
- Comunica di più e comunica meglio: cosa piace al* partner?
- Indulgi nelle sensazioni piacevoli che precedono l’orgasmo, per rimuovere l’eccessiva aspettativa connessa. E una volta raggiunto l’orgasmo, prova ad andare avanti: puoi scoprire sensazioni diverse e inaspettate
- Utilizza alternative e movimenta le cose: hai mai provato i sex toys?
- Riconosci che ci sono aspetti culturali di disparità e di ineguaglianza: informati e contrastali attivamente
- Ricordati che se sei una persona dotata di vulva e vagina e hai piacere di raggiungere l’orgasmo, ne hai ogni diritto, esattamente come chi è dotat* di un pene.
Per saperne di più e per curiosità…
Sophia Wallace, un’artista di Broolyn, ha dato vita al progetto Cliteracy, che esplora il paradosso di una femminilità postmoderna iper-sessualizzata ma estromessa dal piacere; ne è nato un movimento culturale e sociale che ha preso piede in tutto il mondo. Puoi seguire l’artista e il movimento tramite un semplice account instagram: @yescliteracy.
Puoi anche seguire gli account di numeros* sex educator che si occupano di fornire informazioni corrette, competenti e non eteronormative sulla sessualità, tra cui @cyndi_darnell e @theellechase.
Bibliografia
Frederick, A., St John, HK., Garcia, DR., Lloyid, EA. (2018). Differences in Orgasm Frequency Among Gay, Lesbian, Bisexual, and Heterosexual Men and Women in a U.S. National Sample. Arch Sex Behav. 47(1):273-288.
Herbenick, D., Fu, T. J., Arter, J., Sanders, S. A., & Dodge, B. (2018). Women’s Experiences With Genital Touching, Sexual Pleasure, and Orgasm: Results From a U.S. Probability Sample of Women Ages 18 to 94. Journal of sex & marital therapy, 44(2), 201–212.
Volck, W., Ventress, Z. A., Herbenick, D., Hillard, P. J., & Huppert, J. S. (2013). Gynecologic knowledge is low in college men and women. Journal of pediatric and adolescent gynecology, 26(3), 161–166.
Wood, J., McKay, J.A., Komarnicky, J.R., & Milhausen, J.R. (2016). Was it good for you too?: An analysis of gender differences in oral sex practices and pleasure ratings among heterosexual Canadian university students. The Canadian Journal of Human Sexuality, 25, 21 – 29